Quale rapporto tra Fotografia ed Architettura? La prima risposta che mi viene in mente è: Semplpicemente un legame che dura da secoli! Fin dai suoi albori, la fotografia ha avuto un legame speciale con l’architettura. La capacità di catturare con precisione e dettaglio le forme e le strutture degli edifici la rese un mezzo rivoluzionario per la documentazione, la rappresentazione visiva e la riflessione critica.
Dalla documentazione alla narrazione
Inizialmente, la fotografia di architettura si concentrava principalmente sulla documentazione di edifici e progetti. Era uno strumento prezioso per gli architetti per registrare il loro lavoro, condividere idee con i clienti e promuovere il proprio stile. Con il tempo, però, la fotografia di architettura è diventata qualcosa di più. I fotografi hanno iniziato a sperimentare con diverse tecniche e composizioni, usando la luce, le ombre e la prospettiva per creare immagini evocative e suggestive.
Indagare:
Italo Insolera, architetto e fotografo per passione, amava usare la fotografia come strumento di indagine sociale, e di denuncia, rispetto alle condizioni che assumevano le città durante il caotico sviluppo urbanistico degli anni ‘50 e ‘60.
Pensava che la fotografia fosse uno strumento utile a leggere il territorio e i suoi fenomeni di trasformazione urbana, oltre che strumento di conoscenza visiva dell’Architettura in se.
Raccontare:
Anche Gabriele Basilico sembra pensarla allo stesso modo di Insolera quando dice: “Il rapporto tra architettura e fotografia è qualcosa che mi riguarda molto da vicino, è il rapporto che io estendo, vorrei estendere, come dizione alla città, ovvero a quell’insieme di architetture che dialogando tra di loro formano e danno forma allo spazio urbano che è lo spazio poi dove noi viviamo. Il rapporto è un tentativo di capirci qualcosa, un modo di guardare, di guardare con più profondità, con un tempo più lungo, di fare un’esperienza di permanenza nello spazio, e quindi capire come funziona lo spazio. “Come funziona lo spazio” è una definizione un po’ arida, un po’ tecnica, è come dire, con una definizione un po’ retorica ed esasperata, come funziona la vita, cosa ci faccio lì, ed è questo un po’ alla fine il senso profondo della cosa: misurare lo spazio per dare una ricostruzione del senso di questo spazio, secondo il mio punto di vista.”
Veicolare:
In fondo, come dice Beatriz Colomina nel suo Privacy and Publicity – Modern Architecture As Mass Media:
“Photography does for architecture what the railway did for cities, transforming it into merchandise and conveying it through the magazines for it to be consumed by the masses.
This adds a new context to the production of architecture, to which corresponds an independent cycle of usage, one superimposed upon that of the built space.”“La Fotografia fa per l’Architettura quello che la ferrovia ha fatto per le città, trasformandola in merce e veicolandola attraverso le riviste affinché venga consumata dalle masse. Ciò aggiunge un nuovo contesto alla produzione dell’architettura, a cui corrisponde un ciclo di utilizzo autonomo, sovrapposto a quello dello spazio costruito.”
Un’arte a tutti gli effetti
Oggi, la fotografia di architettura è considerata un’arte a tutti gli effetti. I fotografi di architettura non si limitano a documentare gli edifici, ma li interpretano e li raccontano attraverso le loro immagini. Catturano l’essenza di uno spazio, l’atmosfera, la luce e le emozioni che evoca. Le loro fotografie possono essere tanto belle quanto intellettualmente stimolanti, invitando lo spettatore a vedere l’architettura con occhi nuovi.
Un ruolo fondamentale nella promozione dell’architettura
La fotografia di architettura gioca un ruolo fondamentale nella promozione dell’architettura e del design. Le immagini di edifici iconici e progetti innovativi vengono diffuse su riviste, siti web e social media, raggiungendo un vasto pubblico e ispirando nuove generazioni di architetti e designer.
Non solo documentazione
Oltre al suo valore artistico e commerciale, la fotografia di architettura può essere utilizzata anche per scopi educativi e di ricerca. Può documentare lo stato di conservazione degli edifici storici, aiutare a comprendere meglio i principi di progettazione e illustrare l’impatto dell’architettura sulla società.

Io stesso, nel 2008, (come già raccontavo nel post di apertura di questo Blog) ho redatto la mia Tesi di Laurea in Architettura, dal titolo: “L’organismo edilizio e le sue patologie: un atlante fotografico”, mostrando il potenziale della fotografia nell’ambito dello studio e della prevenzione delle patologie edilizie, dando vita al primo Atlante Fotografico delle Patologie Edilizie.
Un futuro luminoso
Il legame tra fotografia e architettura è destinato a durare ancora per molti anni a venire. Con l’avanzare della tecnologia fotografica, il fotografo di architettura avrà a disposizione nuovi strumenti e nuove possibilità per creare immagini ancora più belle e coinvolgenti. La fotografia di architettura continuerà ad evolversi, raccontandoci storie di edifici, spazi e paesaggi in modi sempre nuovi e sorprendenti.
In conclusione
La fotografia e l’architettura sono due discipline che si completano a vicenda. Entrambe ci permettono di vedere il mondo in modo nuovo e di apprezzare la bellezza e la complessità degli spazi che ci circondano. La fotografia di architettura è un’arte affascinante e in continua evoluzione che ci aiuta a capire meglio il mondo costruito in rapporto a noi che lo viviamo.